Se sto cercando un monitor per utilizzi di tipo professionale, quindi per lavorarci, che ragionamento devo fare in fase di acquisto? In questo ambito la qualità d’immagine, qualsiasi sia il settore in cui lavoro, è di fondamentale importanza. Anche il comfort dal mio punto di vista è fondamentale, perché si presuppone di dover stare diverse ore ogni giorno e in maniera costante davanti al monitor, e per non incorrere in problemi alla vista sul lungo periodo è importante avere un monitor che garantisco il massimo comfort a chi lo usa.
A questo proposito oltre ai soliti LED di base è bene prendere monitor con le tecnologie più avanzate relative a LED. Tra tutti consiglierei l’IPS, per i bianchi e i neri assoluti. I principali software di grafica 3D e non solo oggi propongono un’interfaccia grigia, ma anche per la gestione di testi e cartelle di lavoro, dove il bianco è assoluto, è molto importante avere colori di qualità e resi per bene. Primo consiglio è relativo quindi all’In-Plane Switching. Altra cosa da valutare è la risoluzione nativa del monitor da impiegare.
Che risoluzione scegliere?
Partendo dal full hd, base come detto diverse volte, a seconda della potenza di calcolo del mio computer e del mio utilizzo oggi posso scegliere di optare anche per il Quad HD ( 2560 x 1440 pixel) o per la novità assoluta, il 4K ( 3840 x 2160 pixel). La cosa da tenere presente è che quanti più pixel ho a schermo, tanto più spazio, settando ovviamente il monitor per bene, ho a disposizione sulla mia area di lavoro. Potere affiancare le finestre senza perdere a livello di dettaglio e definizione è una feature non da poco.
Alla buona risoluzione spesso bisogna affiancare anche una diagonale di un certo livello. Per utilizzi in ambito digital imaging e video editing opterei per monitor che partono dai 23 pollici a livello di diagonale, e a salire andrò ad ottenere risultati migliori. Non a caso le soluzioni 4K attualmente proposte partono dai 28 pollici, e arrivano fino a 32. Con questo compromesso è possibile affiancare fino a quattro finestre contemporaneamente dedicando un ipotetico monitor full hd a ciascuna di queste.
E il rapporto?
Esistono infine soluzioni dedicate proprio all’ambito professionale mirate all’affiancamento di più finestre. Si tratta delle soluzioni a 16:10 in pochi casi e soprattutto alle soluzioni 21:9, dove avremo monitor più larghi sul piano orizzontale. Difatti quando si parla di full hd avremo sempre 1080 punti sul lato verticale, e di più in proporzione solo sul lato orizzontale. Consiglio questo tipo di monitor a chi usa applicativi anche abbastanza pesanti contemporaneamente, dato che è come avere due monitor affiancati in alcuni casi.
Se ad esempio devo gestire diversi flussi video tra Adobe Premiere Pro (o un altro programma per montare video) e Adobe After Effects (effetti e ritocco dell’immagine) affiancare le due finestre per operare sullo stesso flusso video rappresenta un vantaggio di un certo spessore e ottimizza il nostro flusso di lavoro, permettendoci di svolgere il tutto in maniera continua e più veloce.